giovedì 22 dicembre 2011

Strenna per il Santo Natale.


Si propone un quesito culturale complesso, avvenuto Intorno al massimo Ceramista del ‘900, Peppe Macedonio.
Dagli interrogativi del prof. Eugenio Macedonio.
A pag. 126, rigo 9-15 (inciso 101) del Catalogo 2011 sul Ceramista Macedonio, un breve ma intenso riporto sulle opere poste nell’androne del palazzo detto “delle Maestre”, sito in via Cilea, rappresentanti le quattro fondamentali scoperte dell’uomo,fa intendere che esse non sarebbero la leva, la ruota, il fuoco e la fusione dei metalli, come interpretate e rappresentate dallo stesso Macedonio!
Il catalogo sopra citato, anche se in maniera rabberciata e insufficiente, riporta che tali scoperte furono invece tre, di cui l’ultima simboleggia gli artigiani del vetro.
Affermazione che appoggia e sostiene la tesi di un ipotetico errore del Maestro Macedonio, e non quella in cui qualcuno abbia sostituito il pensiero e la volontà del Maestro con il proprio, e in più affermando asinate!
La compilatrice del catalogo, S. Catullo, indica l’origine di questa erronea affermazione a quanto scritto dal signor Napolitano Giorgio, alla pag. 107 della “La ceramica di Posillipo”, a sua firma.
Se così realmente fosse, ciò che si legge, sarebbe un concetto eticamente scorrettonei confronti del Ceramista Macedonio.
Non conosco il passo citato, opera del Sig. G. Napolitano, esso fin troppo breve, non lascia comprendere ma, se quanto si afferma fosse vero, sarebbe un’altra arbitraria affermazione, ai danni del Maestro, nonché sinonimo di ignoranza.
Tutti sanno che una delle scoperte fondamentali per la civiltà non fu di certo il vetro,bensì la fusione dei metalli e dunque, quale fine può avere quest’affermazione?.
Nella stessa pagina dei due stessi volumi e con lo stesso riporto n°101 vi è un inciso in cui sempre a responsabilità della compilatrice, siafferma che il sig. G. Napolitano conferma il possesso di due presunti bozzetti di Macedoniosulle scoperte dell’umanità, stesse opere, stesso “palazzo delle maestre” in via Cilea.
La dicitura “presunti” bozzetti, se vera, è un’affermazione arbitraria, se non un’illazione alquanto truffaldina.
Non avendo letta questa pubblicazione, sono costretto a rifarmi  su quanto riportato nel più che impreciso catalogo.
Questi sono i fatti che interessano il quesito, a essi, per rendere la domanda più chiara, aggiungo alcuni indizi e descrizioni atti ad avvantaggiare la deduzione.
È cosa nota a tutti che quanto riportato nel catalogo 2011 su Macedonio, proviene dalla gentile disponibilità del prof. Gennaro Borrelli, (più volte confermato dalla stessa Lucia Macedonio che ha la profonda responsabilità morale di aver autorizzato questa discutibile e per Macedonio insalubre pubblicazione).
Si sa con altrettanta certezza della“inadeguatae impropria cultura” di chi è stata chiamata a compilare manualmente il catalogo2011 sul Ceramista Peppe Macedonio, persona priva di precedenti esperienze in merito.
Come si sa che il cosiddetto Comitato Scientifico, avrebbe dovuto vigilare sull’operato, mentre è chiaro che così non è stato, confermato da uno dei membri,(ignoranza o strafottenza?!). I responsabili noti e occulti, erano e sono coscienti che riportare affermazioni delgenere, sui presunti bozzetti, (a Napoli si dice: il presunto ebbe trent’anni),e sulla scoperta del vetro, al posto del metallo, avrebbe esposto l’autorea una condizione almeno imbarazzante, sia nei confronti del Ceramista Macedoniosia del sottoscritto (memoria storica del Maestro), oltre che verso quanti leggono…, sapendo.
Il fatto che più degli altri fa sorgere il dubbio adatto al quesito, è proprio l’argomento scelto, che con parole sibilline e ben sistematotra le righe, dà la certezza sia stato architettatoper colpire.
Ciò che non si comprende è per quale ragione e verso chi?!
Riporti che partendodal prof. G borrelli per mano di S. Catullo, colpendo Macedonio, ricadono su G. Napolitano.
Alla luce di quanto esposto, si domanda: per quale ragione il prof G. Borrelli, per mano di Stefania Catullo, ha “divulgato” quanto scritto dal Sig. G. Napolitano su Macedonio? 
Considerando che tali informazioni sono del tutto superflue al lettore!
Un quesito complesso, non tanto “giocoso”, quanto appassionante.
Occasione di confronto razionale, tra il pensiero di quanti hanno inteso fare cultura abusando di Macedonio.
Il sottoscritto in questa tenzone, rimane neutro osservatore dei fatti evidenziati, convinto che quanto riposto in questa, spero gradita Strenna, sarà ignorato dai tre interessati, preferendo non “sputtanarsi” vicendevolmente, certi che siameglio glissare piuttosto che esporsi, in attesa che tutto cada nell’oblio...
convinto che, loro.
Una storia avvincente adatta a un Santo Natale di coscienza.
Il mondo culturale serio, della ceramica Partenopea, non saprà mai del perché di questo inutile dire, sarà allora interessante ascoltare i graditissimi e colti commentiadatti a offrire quellaconoscenza che colmando i vuoti storici, tramutano una sciocca trama in cultura.
Prego, vogliate pubblicare i commenti direttamente su facebook.
A Natale più che in altri momenti, questi serpentini eventi riempiono il cuore di quanto la coscienzanon ama ricordare.(citazione di E. Macedonio)
Vostro Eugenio prof. Macedonio.P. s. Anticiperò che, per fine d’anno ci sarà un altro interessante quesito, questa volta ai danni dell’Arch. Carlo Cocchia.

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